TSUNAMI come l’onda che progressivamente travolge l’esistenza dell’anziano protagonista del racconto fino ad “ingoiare” il suo intero passato. La perdita di autonomia e il conseguente ricovero in una casa di riposo segnano l’inizio di una paradossalmente lucida riflessione in prima persona sul senso di spaesamento, di mancanza e di obnubilamento che assalgono il protagonista.
Una giovane dottoressa e Teresa, l’adorata moglie scomparsa, unico ricordo davvero indelebile e persistente, rappresentano gli ultimi, fondamentali, salvagente di fronte ad un paesaggio interiore in disfacimento. L’avvicinarsi della fine coincide con il ritorno della lucidità che permette un sereno commiato dal presente e, finalmente, la certezza di ritrovare Teresa.