La Fondazione Giancarlo Quarta Onlus
presenta
Giovedì 10 Marzo 2016 alle ore 18.00
la Conferenza “Arte, letteratura e prognosi in Neurologia”
di Angelo Sghirlanzoni
autore del libro “Prognosis of Neurological Diseases” – Springer Verlag, Dicembre 2015,
che sarà presentato nella medesima occasione.
Molte sindromi neurologiche, per tragicità o bizzarria, hanno travalicato i confini della neurologia per entrare a far parte della letteratura.
La più classica è la ‘locked-in’, una condizione in cui il malato, cosciente, è impossibilitato a darne prova perché ha il cervello ‘incarcerato’ in un corpo paralizzato. L’unica possibile comunicazione è limitata ai movimenti oculari. La prima descrizione della ‘locked-in’ (Alessandro Dumas in Il Conte di Montecristo, 1846), è stata ripresa nel 1867 da Émile Zola in Thérèse Raquin. La descrizione neurologica, di Darolles, è del 1875.
Esemplari, tra le altre, sono anche le rappresentazioni della ‘Afasia del poliglotta’ nella novella La toccatina di Luigi Pirandello e della sindrome di ‘Gilles de la Tourette’ tratteggiata da Leone Tolstoj in Anna Karenina.
Gabriel García Márquez in Cent’anni di solitudine delinea invece una ‘Insonnia familiare fatale’, malattia del gruppo cui appartiene quella della ‘mucca pazza’.
Alessandro Manzoni è morto all’età di 88 anni, ritengo per un ematoma subdurale cronico. La descrizione dei suoi ultimi mesi di vita, eccezionale per precisione e partecipazione emotiva, è stata pubblicata nella rivista Il Rosmini un anno dopo il suo decesso. L’estensore è un anonimo gesuita ammesso “alla sua ristrettissima conversazione”.
Una qualità dei grandi scrittori è di avere buona vista.
Una caratteristica di un buon medico è di conoscere la prognosi dei malati di cui si prende cura.